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lunedì 29 febbraio 2016

Roberto Sgrilli


Serie di cartoline "Pinocchio".
Le stesse illustrazioni appaiono anche nel libro 
del 1942 Edizioni Bietti.
La serie di cartoline è stata ripresa nel 1954
(Ediz. F. Pagot - Conegliano) dalla "Arrigoni" 
Trieste ("Brodo preparato Arrigoni") 
per pubblicizzare il "Concorso Pinocchio".




Poi prese il burattino sotto le braccia e lo posò
in terra, sul pavimento della stanza, per farlo camminare.

Alla fine disse: - Vuoi darmi quattro soldi di
quest'Abbecediario? 



Cammina, cammina, cammina alla fine sul far
della sera arrivarono stanchi morti
all'osteria del Gambero Rosso.

Gli legarono le mani dietro la schiena e passatogli
un nodo scorsoio intorno alla gola
lo attaccarono penzoloni al ramo di una grossa pianta.

La carrozzina era tirata da pariglie di topolini
bianchi ed il Can Barbone schioccava la frusta a destra ed a sinistra.


A questa terza bugia, il naso gli si allungò in un modo così
straordinario che il Povero Pinocchio
non poteva più rigirarsi da nessuna parte.

Un grosso serpente che aveva la pelle verde, gli
occhi di fuoco e la coda appuntata che fumava
come la cappa di un camino....

Messa fuori la punta del naso vide riunite
a consiglio quattro bestiole dal pelame scuro
che parevano gatti.


"Che razza di pesce è questo? Dei pesci fatti a
questo modo non mi ricordo di averne mangiati mai".


Messogli un sasso al collo e legatolo per una
zampa con una fune che teneva in mano gli diè
uno spintone e lo gettò nell'acqua.

Trovo una piccola tavola apparecchiata e seduto
a tavola un vecchietto tutto bianco il quale se ne
stava biascicando alcuni pesciolini vivi.



















domenica 28 febbraio 2016